Orgoglioso di essere entrato a far parte di AIFIA (Associazione Nazionale Formatori di Intelligenza Artificiale) con la quale condivido pienamente il Manifesto da cui riporto le caratteristiche del Formatore:
Non è un ingegnere che addestra modelli proprietari; quello è il ruolo del Lab. Il formatore di IA è la persona che aiuta colleghi, clienti, studenti a dialogare con gli strumenti già disponibili. Per riuscirci il formatore IA deve avere:
- 𝐄𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐈𝐀 – Conosce modelli linguistici, generatori d’immagini, automazioni e gli strumenti IA più performanti. Sa come dialogare con l’IA conversazionale. La sua conoscenza in materia è nata dopo novembre 2022 – quando ChatGPT ha aperto la porta a tutti. Capisce limiti, bias e gestione dei dati negli strumenti IA.
- 𝐂𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 - E’ un innovatore dentro, che non ha paura a sporcarsi le mani e provare continuamente soluzione nuove. L’IA cambia alla velocità della luce e continuerà a farlo, spinta da miliardi di investimenti. Una tale velocità di sviluppo non ha precedenti storici, e questo richiede estrema flessibilità: il formatore IA supera il concetto tradizionale di insegnamento (imparo all’università, poi insegno) e sa che per stare al passo con l’IA bisogna sperimentare ed aggiornarsi continuamente.
- 𝐕𝐨𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 – In un mondo sovraccarico di informazioni, sa progettare percorsi chiari, motivare i discenti e facilitare un apprendimento responsabile ed etico. Affianca alle lezioni la pratica guidata, il coaching su prompt reali e la capacità di far emergere il pensiero critico, perché usare l’IA non significa spegnere il giudizio umano, ma potenziarlo.
